Per il nostro anniversario di matrimonio io e mio marito ci siamo regalati uno splendido weekend a Roma, che ha compreso non solo la visita dei principali monumenti e strade della città, ma che ci ha regalato una serata da sogno in un caratteristico ristorante romano.
Avevamo deciso di fare una passeggiata tra i vicoli del quartiere di Trastevere, uno dei più storici e caratteristici della capitale, alla ricerca di un luogo suggestivo ma soprattutto di un ristorante tipico romanesco dove deliziare il nostro palato con i migliori piatti della tradizione del luogo.
Passeggiando per Trastevere ci siamo ritrovati già immersi in un’atmosfera ricca di sapori e di antichità nella quale si respirava un’aria dal gusto genuino.
Il quartiere è pieno di trattorie e ristoranti dove gustare le specialità tradizionali romane e quella sera ci ritrovammo in una piazza in cui spiccava una pittoresca facciata di un palazzo interamente ricoperto di rampicanti in mezzo ai quali c’era, sul portone, il nome di un ristorante dall’aspetto esterno già allettante.
Eravamo nel cuore dell’antica Roma, nella piazza dei Mercanti, in un locale dove convergevano le tradizioni dell’antichità, dalla cucina romanesca ai costumi del luogo, il tutto offerto da una calorosa accoglienza e in un ambiente suggestivo.
Nel ristorante il consumo di cibi prelibati era accompagnato dalla musica popolare con stornelli romaneschi cantati da voci della tradizione musicale della capitale.
In un ristorante con musica tradizionale gli stornelli facevano da gradevole sottofondo a una deliziosa cucina tipica romana in una cornice legata alle tradizioni della Roma antica: il servizio, sempre cortese e impeccabile, era costituito da camerieri vestiti con costumi dell’800 che parlavano esclusivamente romanesco.
Un’atmosfera davvero suggestiva, pervasa di uno spirito tipico di una Roma genuina e godereccia.
Sembrava di essere in una antica locanda, con i cantanti e i camerieri in calzamaglia e casacche, alla luce soffusa di candele oppure di lumi ad olio.
Le pietanze del menù erano tutti piatti genuini e tradizionali, risultato di un perfetto connubio di diverse tradizioni popolari di Roma e della regione, cosa che ha dato luogo a piatti di una gastronomia varia e poliedrica.
Nelle pietanze del menu abbiamo ritrovato usi e costumi dei diversi quartieri romani.
Le ottime carni e le varie frattaglie provenienti da Testaccio, sede antica del mattatoio, contribuivano a piatti poveri ma genuini quali “la coda alla vaccinara” o i “rigatoni con la pajata”.
Il Ghetto, l’antico quartiere giudeo, ha tramandato piatti più raffinati come i carciofi fritti “alla Giudia”, o i “filetti di baccalà fritto” o ancora i famosi “fiori di zucca con le alici”.
Nel menù non mancavano altre note specialità della tradizione gastronomica romana: i prelibati piatti di carne come l’abbacchio o il maialino al forno o gli spettacolari primi piatti come gli ottimi bucatini all’amatriciana oppure alla carbonara.
Era possibile gustare anche “i facioli co le cotiche” o la “sarsiccia ar crostone”.
Per chiudere in bellezza il pasto abbiamo assaggiato un’ottima crostata fatta in casa con la marmellata di visciole e una buonissima torta alla ricotta.
La maggior parte delle pietanze offerte dal ristorante rispettavano le tradizioni culinarie tipiche della regione, tramandate fino a noi dall’antichità, ma non venivano trascurate anche nuove ricette con un gusto raffinato per coloro che volevano soddisfare la loro curiosità assaggiando sapori genuini ma nuovi.
L’ultimo particolare suggestivo del ristorante è il caratteristico menù: stampato su cartoncino e può essere portato via in ricordo della splendida serata.
Scritto tutto in romanesco, il menù comprende anche diverse lingue straniere in segno di ospitalità ai forestieri.
E’ impossibile non farsi piacevolmente trascinare dall’atmosfera, dalla musica, dall’ambiente, dai piatti saporiti adatti anche ai palati più raffinati e non lasciarsi inebriare dall’ottima varietà di vini per ogni gusto di cui il ristorante dispone.
L’esperienza in questo ristorante, tipico e vero esempio della gastronomia romanesca, situato nel cuore dell’antica Roma, è stata una gradita sorpresa e una serata da sogno.
Ma se si desidera gustare ancora meglio l’ambiente in cui si trova il ristorante, nella cornice di una piazza un tempo luogo di incontro di antichi mercanti, l’ideale è prenotare uno dei tavoli all’aperto, che sono disponibili anche in tiepide serate autunnali o primaverili che non sono rare a Roma e che ci possono regalare una serata all’aria aperta fresca e piacevole.
Cenando all’aperto sarà possibile anche osservare il passeggio dei turisti a Trastevere e allo stesso tempo gustare una serata romantica magari al chiaro di una grande e luminosa luna piena.