Il mercato dei preziosi da tempo non è più solo appannaggio di investitori e grandi possidenti.
Anche i privati possono trarre beneficio dal costante incremento di valore che oro e altri metalli nobili stanno registrando in questi anni.
Oltre a poter acquistare piccole quantità di oro quale riserva di valore, possiamo infatti far fruttare quello che già possediamo, contenuto in gioielli, medaglie, monete, orologi, quando non addirittura in protesi dentarie.
Si tratta di una opportunità da non perdere, che consente in modo agevole e assolutamente legale, di ottenere somme di denaro di tutto rispetto, prive di tassazione e utilizzabili a qualsiasi scopo, magari per fronteggiare una spesa improvvisa o concedersi un piccolo lusso senza gravare sul bilancio familiare.
Per farlo non serve essere degli esperti.
Oggi i negozi di compro oro, compro argento e banco metalli che offrono affari decisamente allettanti si trovano un po’ ovunque e in linea di massima forniscono un servizio sicuro e affidabile, nonché una serie di agevolazioni fruibili comodamente via web, come sul sito di A peso d’oro.
Per vendere al meglio il proprio oro usato è quindi sufficiente prestare un po’ di attenzione e conoscere almeno per grandi linee come funziona la transazione.
Innanzitutto è consigliabile farsi un’idea del valore che abbiamo tra le mani.
Procurarsi una bilancia di precisione e recuperare dal fondo dei propri cassetti tutti gli oggetti in oro che pensate di vendere.
Controllate che su ognuno sia presente un marchio, che ne attesta la genuinità, e l’indicazione del titolo, ovvero la caratura, che definisce la quantità di oro puro presente nella lega che è stata utilizzata.
L’oro infatti, diversamente dall’argento, è un metallo morbido, che non può essere utilizzato allo stato puro per la produzione di oggetti.
Per la lavorazione si ricorre quindi a delle leghe, che uniscono oro, argento, rame e altri metalli in varia percentuale.
Tramite internet potete facilmente calcolare il valore del vostro usato.
I migliori siti di settore infatti, oltre a mostrare in tempo reale la quotazione dell’oro 24 Kt, che è quello quotato sui mercati, forniscono strumenti di calcolo per le carature inferiori.
Il prezzo offerto può variare di molto a seconda del compro oro scelto.
Il web per altro, risulta molto utile anche al fine di verificare che l’azienda scelta abbia le autorizzazioni necessarie ad operare come compro oro o come banco metalli.
Nella maggior parte dei casi tale indicazione è espressa nella presentazione del sito o nelle faq.
E’ un aspetto, quello della legalità, da non sottovalutare.
La maggior parte dei siti, ad esempio, dà ai naviganti la possibilità di bloccare la quotazione dell’oro per evitare di subire gli effetti negativi di eventuali cadute del mercato, ma è bene diffidare da chi vi propone di effettuare direttamente online anche la cessione.
La legge infatti richiede che vi sia un contatto visivo tra le parti, in modo che i compro oro possano verificare la veridicità dei dati contenuti nei documenti di identità che i privati devono obbligatoriamente presentare all’atto della cessione.
Sarà quindi necessario, una volta bloccato il prezzo online, stampare il modulo relativo e recarsi di persona presso il punto vendita, portando con sé i documenti, il codice fiscale nonché, ovviamente, l’oro che si intende vendere.
Un serio professionista inoltre sottoporrà comunque i preziosi ad una valutazione, pur in presenza di una prenotazione del valore online.
I gioielli verranno pesati e ne sarà controllata la caratura, anche ricorrendo ad analisi specifiche, come il saggio alla tocca.
Preferite sempre gli esercenti che svolgono tutte queste operazioni in vostra presenza, a garanzia della trasparenza dell’operazione.
In ogni momento siete liberi di decidere se vendere o meno il vostro oro: blocco online, valutazione, consulenza non soni vincolanti.
Se le condizioni vi soddisfano concludete la transazione e sottoponetevi alla procedura di identificazione nonché all’inventario dei beni.
Al termine vi sarà pagato il dovuto.
Il prezzo può essere corrisposto in contanti entro i limiti di legge, ovvero l’importo non supera il 999,99 euro fissato dalla normativa antiriciclaggio.
Per cifre superiori serviranno assegno o bonifico bancario.