Imparare l’inglese, a chi è utile?

Imparare l’inglese, a chi è utile?

L’evoluzione sociale ha avuto, come conseguenza, l’utilizzo di un’unica lingua: l’inglese.

Fondamentale per comunicare con persone provenienti da luoghi del mondo differenti, l’inglese è il mezzo principale con cui creare una globalizzazione comunicativa.

Ad accentuare la necessità di conoscere l’inglese in maniera pressoché perfetta è il mondo dei social che, con il trascorrere del tempo, non è più solo un mezzo di incontro fra persone fisicamente distanti fra loro, quanto invece si evolve in una prospettiva economica di opportunità lavorativa.

Complice la crisi economica, che ha falciato vecchi mestieri incidendo negativamente sui lavoratori dipendenti nel settore terziario (quello che maggiormente influenza l’andamento economico di una nazione o, attualmente dell’intero pianeta) si è reso necessario reinventarsi per emergere da un mercato sempre più globalizzato e proiettato a livello planetario.

In altre parole, colui che vuole fare carriera o lavorare nel settore del Business potrà farlo sfruttando le piattaforme innovative messe a disposizione dai magnati dell’online, a patto però che si conosca un inglese fluente, consono alla tipologia di attività che si vuole intraprendere.

Conoscere l’inglese in maniera perfetta ha solo vantaggi positivi e serve a tutti coloro i quali intendono proiettarsi verso una realtà priva di confini territoriali, geograficamente disegnati da culture, stili di vita, governi politici.

Saper leggere, parlare, ascoltare ed interpretare un inglese commerciale o professionale aumenta le opportunità di sbocco su più canali lavorativi: lì dove non si dovesse riuscire a trovare floride prospettive è sempre possibile orientarsi verso ambiti differenti.

Possedere un’ottima padronanza di linguaggio, che spazia nell’utilizzo di termini specifici (differenti da quelli quotidianamente utilizzati nel linguaggio colloquiale, assimilabili al così detto Globish) è un requisito fondamentale, anche se non necessariamente obbligatorio all’atto in cui si stila un curriculum o si risponde ad un annuncio lavorativo.

E’ però necessario dire che la conoscenza concreta della lingua inglese è un canale di preferenza rispetto a quei soggetti che, pur parlando la lingua straniera, non posseggono una preparazione adeguata per comunicare in ambito commerciale.

L’inglese diventa quindi uno skill ipoteticamente discriminatorio in quanto, pur essendo degli ottimi lavoratori dotati di intraprendenza, capacità intuitiva, ambizione e professionalità, si potrebbe essere scartati se l’inglese parlato è scevro di concetti ed argomenti chiave strettamente legati al settore lavorativo di riferimento.

La conoscenza della lingua inglese non è ipoteticamente obbligatoria solo per quei soggetti che intendono fare carriera lavorando presso sedi straniere delle più importanti multinazionali.

Una lingua perfetta aiuterà anche i liberi professionisti, nel momento in cui tenteranno di far conoscere se stessi, e l’azienda di cui sono imprenditori, al resto del mondo.

E’ facile presentare un’attività economica sfruttando qualche parola chiave che delinei il tipo di settore, il numero dei dipendenti, l’ubicazione e l’obiettivo.

E’ difficile invece incuriosire potenziali investitori dimostrando i processi produttivi più all’avanguardia, descrivendo il know how oggetto dell’attività, dimostrando l’andamento economico annuale o chiarificando il progetto di base che l’azienda intende realizzare aprendo le sue porte agli investitori stranieri.

Un linguaggio ricco di termini anche difficili e rari, che sappia essere idoneo alle esigenze, diventa la strategia principale per raggiungere i propri traguardi.

La padronanza di un inglese adeguato alle prospettive di vita non tocca solo il settore commerciale.

L’ambito lavorativo pullula di opportunità che richiedono la necessità di viaggiare intorno al mondo. Si pensi al campo istituzionale e diplomatico.

Le due carriere sono l’aspirazione principale di giovani ambiziosi che vorrebbero spezzare lo stereotipo del lavoro sotto casa, perché venire a contatto con realtà differenti arricchisce culturalmente e spiritualmente una persona.

Le occasioni scolastiche che vertono sulla possibilità di vivere una vacanza studio di qualche mese all’estero sono una realtà concreta, incentivata da borse di studio concesse agli studenti volenterosi o con possibilità economiche insufficienti.

E’ necessario quindi saper colloquiare in maniera tale da districarsi nelle varie situazioni che la vita quotidiana offre, al fine di essere compresi chiaramente.

Molte scuole ed università pubbliche propongono corsi per lo studio della lingua inglese all’interno dei quali vengono insegnate solo le nozioni base, tralasciando ambiti e settori extra.

Ciò penalizza tutti quei soggetti che vorrebbero arricchire il proprio bagaglio culturale per una carriera lavorativa brillante, ma esistono  scuole di inglese specializzate nell’insegnamento del Business English.

Si tratta di corsi specifici ed orientati allo sviluppo delle abilità linguistiche che vanno oltre il semplice linguaggio colloquiale, e che comprendono scenari commerciali, pubblici ed istituzionali.

L’attività di insegnamento avviene in maniera dinamica, permettendo l’interazione dei corsisti in scenari reali, che li vedano protagonisti di conversazioni telefoniche e face to face, trattative economiche, meeting e dibattiti.

Si perfezionerà la lingua scritta mediante la realizzazione di e-mail, corrispondenze e presentazioni che necessitano di un tono formale, pregno di termini peculiari.

A conclusione dei corsi di Business English lo studente sarà in grado di utilizzare le sue conoscenze linguistiche in maniera naturale ed autonoma, aiutandolo ad affrontare le opportunità che la vita vorrà offrirgli.