Il connubio tra oro e denaro è presente da sempre nella storia dell’uomo.
In Lidia, per ordine del sovrano Creso, si coniarono le prime monete utilizzando una lega composta di oro e argento e da allora lo scambio di monete è stata la principale forma di denaro contante, la cui utilità ancora oggi non è stata soppiantata dall’uso di altri mezzi di pagamento.
Con il passare del tempo però, l’oro ha evidenziato una caratteristica che ne fa oggetto favorito di investimento: la domanda è abbastanza stabile e presenta picchi ricorrenti, con incrementi nel settore orafo durante i periodi di espansione economica e ritorno agli investimenti durante gli anni in cui, come accade ora, si registrano incertezza e crisi finanziaria.
L’andamento delle quotazioni dell’oro, fuori Borsa dal 2004, non risente dei tassi di interesse e delle speculazioni azionarie.
Investire in oro è quindi un modo per ricercare in ogni stagione stabilità e sicurezza ed è uno dei migliori strumenti di diversificazione, consigliabile sia ai piccoli che ai forti investitori.
Il modo migliore di investire in oro consiste nell’acquisto di oro fisico, sotto forma di lingotti o monete.
In passato, l’assenza di una normativa uniforme, spaventava giustamente gli investitori, che si trovavano a fronteggiare unità di misura differenti, nonché una varietà di leghe non ben definite.
Oggi la quantità di oro puro presente in ogni moneta o barra è ben conoscibile e deve sottostare ad una precisa regolamentazione.
Le monete da investimento sono anche chiamate buillon coin e hanno un elevata percentuale di oro, argento o platino, in lega con altri metalli.
Non diversamente da quanto avviene per i monili, anche il loro aspetto affascina spesso gli appassionati e i collezionisti, specie per quanto riguarda le effigi riportate su di esse, che richiamano arte e storia di epoche passate.
E’ tuttavia bene distinguere le monete da investimento, da quelle numismatiche: mentre il valore delle prime dipende intrinsecamente dal peso e dall’andamento delle contrattazioni sul mercato dell’oro, quello che conta nella valutazione delle seconde è l’epoca di conio, la rarità e lo stato di conservazione.
Ciò non toglie che una moneta d’oro acquistata a scopo di investimento presso un banco metalli, possa acquisire con il tempo anche l’ulteriore valore dell’oggetto da collezione.
In teoria le monete d’oro da investimento sono veri mezzi di pagamento, coniati dagli stati e aventi un corso legale.
Nella pratica esse vengono considerate “fior di conio”, in quanto sottratte all’uso tipico della moneta corrente e acquistate al precipuo scopo di investimento e, specie qualora si tratti di esemplari da collezione, di presente speciale e sempre particolarmente gradito.
Essendo comprate e vendute anche dagli istituti di credito, le monete d’oro rappresentano l’investimento di capitale a più immediato smobilizzo, potendosi facilmente sfruttare quale riserva di liquidità immediata.
Contrariamente alle altre forme dell’oro fisico da investimento, le monete hanno un prezzo d’acquisto leggermente superiore al valore intrinseco del metallo puro in esse contenuto.
Questo avviene perché la coniazione comporta in genere oneri e spese superiori rispetto a quelli richiesti per la fusione e la forgiatura in barre.
L’immediata incidenza si ha in termini di spread, ovvero di divario tra prezzo d’acquisto e prezzo di vendita, che nelle monete da investimento risulta superiore rispetto ai lingotti.
Non esistono monete di cui è sconsigliabile l’acquisto a prescindere: il mercato ne conosce una gran varietà, dovendosi ormai ricomprendere nel novero oltre alle serie correnti, quelle limitate o commemorative, che in occasioni particolari vengono prodotte dai singoli stati.
Nella scelta è bene farsi guidare anche dalla composizione: le monete contenenti un’altissima percentuale di oro puro possono essere allettanti, ma si deteriorano con il tempo ed è quindi difficile che assumano valore numismatico.
Certo è che alcuni esemplari dovrebbero essere compresi in ogni portafoglio di investimento.
Tra le altre, sono comunque una scelta ottima, le sterline d’oro inglesi e i Krugerrand, coniati in Sud Africa.
Si tratta infatti di monete sempre facilmente negoziabili, con uno spread molto basso e con un valore che rispecchia abbastanza fedelmente quello dell’oro puro.