L’oro è uno dei beni più conosciuti e diffusi in tutto il mondo.
La sua storia ha radici lontanissime e fin dall’antichità il suo valore è sempre stato tenuto in grande considerazione dalle popolazioni più diverse.
Oggi, il discorso non è molto cambiato, anche se, naturalmente, diverse sono le modalità con le quali l’oro si rapporta all’economia globale.
Il riferimento, infatti, che vale in tutto il mondo e a cui ogni mercato fa riferimento, è quello dell’oro puro, ossia a 24 carati.
La sua quotazione è stabilita a Londra attraverso la cosiddetta procedura di “fixing” che vede la LBMA (London Bullion Market Association) diramare i valori a cui le borse mondiali si riferiscono.
Questa operazione avviene nella capitale inglese fin dal 1919, all’epoca per iniziativa della famiglia Rothschild e con l’appoggio di altri mercanti d’oro molto potenti; oggi attraverso importanti istituti bancari e brooker autorizzati.
Se, però, quello che esce dalle sedute londinesi è un prezzo che vale ovunque e che regola le contrattazioni, per la vita pratica di tutti i cittadini l’oro ha un valore diverso.
Raramente, infatti, la gente ha a che fare con l’oro puro, che si trova unicamente sotto forma di lingotti, pagliuzze o pepite.
Questo perché, per le sue caratteristiche fisiche e meccaniche, l’oro è un metallo estremamente malleabile che, per essere lavorato, necessita di essere legato ad altri elementi.
Gli oggetti più comuni in oro, come i gioielli, gli orologi, le spille, le monete, ecc. non possono essere paragonati al metallo puro e, quindi, il loro valore cambia a seconda della percentuale di oro contenuta nell’oggetto e a seconda della natura degli altri metalli a cui l’oro è legato.
Un indice di riferimento della purezza dell’oro sono i carati: come abbiamo visto, l’oro puro, per convenzione, è detto a 24 carati.
Al di sotto di questo valore, la purezza dell’oro diminuisce e aumenta la presenza di altri metalli: in Italia, per fare un esempio, i gioielli sono solitamente a 18 carati, il che significa che, delle 24 parti di cui è idealmente fatto un gioiello, solo 18 di esse sono in oro.
Trasformando il discorso in millesimi, 18 carati corrispondono a un titolo di 750/000: ovvero, su 1000 parti di cui è composto l’oggetto, 750 sono in oro.
Va da sé, quindi, che il valore finale di un gioiello, così come di un altro qualsiasi oggetto in oro, dipende da diversi fattori che non solamente la quotazione internazionale del metallo nobile per definizione.
Questo porta come conseguenza una possibile frammentazione del mercato, in cui le regole ci sono ma dipendono da diversi fattori che possono essere variamente interpretabili.
Per avere la certezza di ottenere la migliore quotazione oro e non rischiare di rimetterci qualcosa, un metodo semplice e veloce la offre internet, in particolare i siti internet di alcuni dei principali brand di compro oro.
Qui è presente un sistema di “blocco prezzo” che permette di verificare in tempo reale il valore del proprio gioiello ed eventualmente bloccare la quotazione per un determinato arco di tempo.
Il sistema, semplicissimo, è composto da un form in cui basta inserire il numero dai carati dell’oggetto di cui si vuole ottenere la valutazione e il suo peso, per vedere comparire la quotazione in tempo reale che ne dà il mercato.
A questo punto, come accennato in precedenza, con un semplice click si può bloccare il prezzo visualizzato così da avere a disposizione dalle 24 alle 48 ore di tempo per recarsi nel punto vendita più vicino del brand sul cui sito si è effettuata la valutazione e vedersi riconosciuta la quotazione bloccata su internet.
È bene sapere che alcuni brand offrono anche la possibilità di condividere sui social network la procedura di blocco prezzo, vedendosi riconoscere 0,10 centesimi di euro in più per ogni social tra i più importanti, potendo ottenere in questo modo fino a 0,30 cent. in più al grammo sulla quotazione, in maniera davvero semplice.
Una volta in negozio, invece, è importante sapere che il negoziante, innanzitutto, dovrà procedere alla pesatura dell’oggetto per verificare la correttezza dei dati inseriti online.
Pretendete sempre che questa operazione sia fatta sotto i vostri occhi.
In seguito, il negoziante procede alla verifica della purezza dell’oro.
Tutti i passaggi vanno segnati su un apposito registro che ogni compro oro deve avere.
Per quanto riguarda il pagamento, infine, si deve tenere conto che per la norme antiriciclaggio, non è possibile corrispondere somme in contanti superiori ai mille euro.
Al di sopra di tale cifra, il pagamento viene effettuato tramite assegno circolare o bonifico bancario, se si seguiranno questi consigli, potrete constatare come sarà davvero facile vendere i propri rottami d’oro.